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Chi Siamo

Più di un secolo
di tradizioni

La tavola è apparecchiata, il sole batte sulla vetrata, il piatto è pronto. Siediti: stai interagendo con la storia, con le nostre tradizioni e le stai trasportando nel presente.

  • La storia
  • San Genesio
  • Simone e le sue idee

La storia del ristorante

Se fermi un passante di San Genesio con cappello e un nipote per mano e gli chiedi dove puoi andare a mangiare un piatto caldo, ti dirà di recarti sulla collina su cui è sempre esistito, da che se ne può avere memoria, un ristorante. Documenti del 1930, infatti, parlano di un’osteria risalente a ben cento anni prima. Sempre lo stesso passante, come ogni amante delle proprie colline che si rispetti, inizierà ad aggiungere alcuni particolari al racconto. Ti parlerà dell’acqua sulfurea, ovvero la fonte dalle proprietà curative a cui si recavano tutti quelli del paese e non solo; ti indicherà il vecchio ippocastano che arreda il cortile del ristorante, con il suo tronco secolare e per questo saggio; ti consiglierà quale piatto ordinare e, infine, ti dirà questa frase: “Ti alzerai da tavola con la voglia di tornare lì”. Perché il ristorante è tutto questo: memoria di tradizioni antiche, familiarità e semplicità.

Un gigantesco ippocastano dona ombra e frescura alla turba vorace, che impaziente agita i piedi

San Genesio

A qualche chilometro dalla città, su di una terrazza panoramica, in mezzo alle colline torinesi si trova S. Genesio, una piccola frazione del comune di Castagneto Po. Qui, di particolare interesse, è la chiesa di S. Genesio, restaurata nel Novecento con un campanile romanico dell’anno Mille. Immersa in un paesaggio naturale e bucolico invece è la “Regio Fonte”, una sorgente d’acqua curativa, ora temporaneamente chiusa. Nel 1978, con lo scopo di tutelare il faggio, è nata poi la Riserva botanica naturale del Bosco del Vaj.

Simone e le sue idee

Parigi. Londra. Spagna. Cina. New York.

Amo viaggiare e spostarmi. Ho portato vassoi nell’ultima dimora di Napoleone III, ho cercato annunci telefonando da una cabina londinese mentre fuori pioveva forte, ho camminato per i vicoli di Barcellona col sole che picchiava, ho sperimentato i piatti freddi orientali e mi sono scontrato con la durezza nel mondo degli affari americano.

Ho amato ogni singola esperienza, ma è proprio stando fuori che mi sono accorto che casa mia è una bella casa.

Sono legato a questo posto, il mio San Genesio.
Tutti i viaggi che ho fatto mi hanno riportato qui, al punto di partenza. Ma oggi lo guardo con occhi diversi. Rivedo gli gnocchi alla romana fatti da mia nonna.

Osservo l’ippocastano che c’è nel cortile, che sta lì da cento anni. Eppure continua a crescere, a evolversi.
Io voglio che la gente del paese passi di qui a bere un caffè, a festeggiare un compleanno e che stia bene. È questo che fa la differenza. Il resto lascia il tempo che trova.